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Rolex-IGFA: Castelvolturno 2008 

  


Questo è il racconto di un weekend di pesca, culminato con la gara rolex-igfa di Castelvolturno. L’idea venuta ad Amedeo di presentare due equipaggi di ‘Obiettivo pesca’,  mi ha subito interessato. Il luogo indicato come campo di gara consente di effettuare catture di buon livello.  Infatti era stato teatro di un’altra divertentissima uscita nelle settimane scorse da parte del gruppo di “Obiettivo Pesca”.  Il regolamento Igfa adottato quest’anno prevede però, l’utilizzo delle attrezzature da 12lb, in sostituzione di quelle dell’anno scorso, limitate a 16 libbre ...  Ma non saranno troppo leggere? Questi alletterati so’ pesci che tirano, incazzosi, ti pare che si lasciano prendere con una attrezzatura così leggera? Bisogna decidere  riponendo i dubbi e così si va, sia quel che sia. La squadra parte con lo spirito decoubertiniano di partecipare, i locali sono particolarmente agguerriti e i grandi nomi non mancano, ci sono almeno due nazionali.

Il Venerdì mattina la partenza è alle 5,00 da Roma, per arrivare puntuali all’appuntamento in modo da  poter predisporre i mulinelli con il filo fornito dall’organizzazione della competizione (Asso tournament 0,32 testato a 12 libbre), preparare le montature, preparare al meglio la barca e fare una prima uscita di prova sul campo di gara.

All’arrivo, il mare ancora formato dal maltempo dei giorni scorsi, suggeriva di aspettare ancora qualche ora. Abbiamo ingannato l’attesa con la preparazione dei  mulinelli e dei terminali e molte  chiacchiere.

Finalmente verso le 10,00 si prende il mare, con una abbondante onda lunga si raggiunge il campo di gara e si comincia a provare l’azione di pesca. Gli altri equipaggi non hanno  osato provare l’uscita, o sono tutti sicuri del fatto loro o noi siamo incoscienti …

Nemmeno un’ora di attesa, che il mio tld 15  comincia a fischiare paurosamente: la fida Baltimora 6-12 lb piegata allo spasimo, indica la presenza di un bel pesce. E' il momento: cintura e via con il combattimento ...  dopo circa 20 minuti e un giro completo dei 25 piedi di  barca, l’alletterato è sottobordo, lo vediamo, sarà circa 9-10 kg., la doppiatura è in canna, ecco il piombo, la girella … ma nel momento in cui cerco di avvicinarlo al raffio, un’altra fuga e la frittata è fatta, ha ceduto la doppiatura al nodo della girella ...  Va beh, sapevamo che sarebbe stato difficile con quel diametro di filo, ma resta l’amaro in bocca … probabilmente occorreva farlo stancare ancora tenendolo lontano dalla barca. Il tempo di rimettersi in pesca e una nuova fuga, sulla medesima canna, ma questa volta la veemenza della partenza rompe il filo a monte della doppiatura. Temo che domani sarà una giornata dura, bisognerà curare più meticolosamente la preparazione delle attrezzature. 

  

Sabato, giornata di gara, si preparano gli equipaggi: la barca 14, capitanata da Fausto, il nostro amico campano, Romolo753 (Paolo), Chiappettino (Francesco) ed il sottoscritto (Gianko) che andrà a fare l’ispettore su un’altra imbarcazione; sulla barca 17 troviamo imbarcati Amed (Amedeo), Lorenzo e Angelo con ispettore Lello (Italo). Questo equipaggio dovrà difendere il terzo posto conquistato nell’edizione dello scorso anno. 

   

Con una estrazione  a sorte, ogni ispettore presentato da una squadra verrà associato ad un’altra squadra. Nell’estrazione sono particolarmente fortunato e vengo associato alla barca (detto l’affumicatore) degli amici campani della barca 17,  mentre Lello si  imbarcherà sulla 15, un Robalo di circa 6 metri e mezzo. Lasciamo i nostri equipaggi e alle 8,15 tutte le barche scattano in pesca ...

 

 

 17 in porto  17 alla pesa

 

   

Imbarcazione 17. Scattano è una parola grossa: l’affumicatore, spinto da due potenti motori da 130 cv ciascuno, con una velocità di crociera di circa 7 nodi, arriva sul campo di gara, con calma,  quando già un equipaggio ha chiamato il primo pesce in canna. Ma non importa, la conoscenza del posto e, come dice Amedeo, la capacità di ‘annusare il mare’  mi consente di essere fiducioso.

 

Dopo circa mezz’ora dall’inizio della pasturazione, la prima fuga sulla canna di Amedeo, lunga, continua, potente. Comincia il combattimento ma dopo pochi minuti il pesce si slama. Non si può demordere, occorre continuare, i pesci ci sono e altri equipaggi hanno già chiamato le loro prime catture. Passano pochi minuti e una nuova fuga questa volta sulla canna di Angelo, indica un altro strike. Con la sapiente azione di pesca, dosando la frizione al minimo e  Angelo porta  il pesce a bordo in circa 20 minuti.

L’ispettore deve prima annunciare per radio  il ‘pesce in canna’ e poi ‘il pesce a bordo’. Debbo dire che fornire l’informazione in piena gara,da una certa soddisfazione, soprattutto quando anche dalle altre barche si ha l’idea della continuità delle catture.  La giornata prosegue, la tensione sale per via di una slamatura sulla canna di Amedeo, ma una nuova cattura da parte di Angelo riporta il morale in alto, non è ancora mezzogiorno, la gara è lunga. Siamo a due prede come l’imbarcazione 14. Purtroppo incorriamo in un lungo periodo di stasi seguito da una rottura in piena fuga sulla canna di  Amedeo,  una nuova slamatura sulla canna di Angelo seguita da una cattura e  siamo a tre prede. La radio ci porta invece le notizie di altre due catture da parte dell’imbarcazione 14, in classifica provvisoria sono probabilmente piazzati molto bene. E’ il momento di “ingobbirsi”, occorre continuare, si puo’ ancora fare qualcosa, anche se il tempo di gara stringe.

Finalmente una potente fuga sulla canna di Amedeo, seguita da una picchiata sul fondo ci fa capire di avere a che fare con un pesce dalle dimensioni diverse dai precedenti. Amedeo, anche per sfatare la giornata ‘no’ che lo perseguita  lavora il pesce con maestria ... è dura, per ogni metro di filo guadagnato la preda ne riprende almeno altrettanto, a bordo  si comincia a pensare che possa essere sua Maestà “il rosso”. Dopo oltre mezz’ora di combattimento finalmente smette di picchiare verso il fondo e comincia girare in tondo in superficie. E’ il momento più critico, quando si sono verificate il maggior numero di rotture, ma Amedeo con molta attenzione porta l’alletterato  docilmente al raffio e poi a bordo.  

Continua il lavoro di pasturazione ma ormai si sta facendo tardi e, per la velocità non competitiva della barca occorre terminare la gara alle 15,20 con 1 ora di anticipo sulla chiusura prevista dal regolamento, per non incappare in una squalifica.  Dichiaro la chiusura della gara da parte della barca 17 e si inizia il rientro verso il porto, quando arriva un messaggio via radio: “qui barca 14 pesce in canna…” che notizia,  sapevamo che avevano già 5 alletterati a bordo. Viviamo il lungo rientro con l’orecchio incollato alla radio ... 

  

14 in porto   14 alla pesa

Imbarcazione 14 (racconto di Romolo753 e Chiappettino). La partenza è quella di ogni gara, o meglio quella di ogni battuta di pesca, la mente va alle partenze, ai combattimenti, alle possibili prede … personalmente sono un po’ spaventato dall’idea di dover usare quel filo che al tatto sembra ancor più fino e fragile di quanto sia veramente. Mentre ci avviciniamo alla zona di pesca inizio a preparare la pastura, il dialogo non è continuo ed ognuno di noi è immerso nei propri pensieri. In pochissimi minuti siamo sul posto, rallentiamo ed iniziamo a pasturare in una brevissima scia prima di spegnere i motori, è arrivato il momento di metterci in pesca, decidiamo che ognuno si occuperà della propria canna e dopo averle innescate caliamo, Francesco a 15 mt.,  Fausto a 10 ed io a 7, inizia l’attesa.

La radio comunica un pesce in canna alla barca 15, bene, vuol dire che ci sono, la 15 è proprio vicina alla nostra posizione, gli occhi non lasciano per un attimo i palloncini. Improvvisamente un fremito, il palloncino più lontano si sgonfia lentamente mentre finalmente si sente il tanto atteso cicalino, è l’avet di Francesco che lo sta chiamando, Chiappettino prende in mano la canna quasi con reverenziale timore memore delle disavventure del giorno precedente, il filo continua ad uscire velocemente, dopo un paio di interminabili minuti si inizia a recuperare, attenti a non forzare troppo, a non piegare troppo le canne, il recupero è lento ma senza veementi ripartenze, il pesce è stanco, Francesco imperturbabile riduce la distanza che lo separa dal pesce sino a quando lo vediamo, sta arrivando ormai stremato, il filo si è arrotolato sulla coda e quando lo raffio con gli ultimi fremiti spira, quando è in barca è già morto, onore a questo animale meraviglioso che lotta sino allo stremo per la sua libertà.

 

Nel frattempo non avevamo mai smesso di pasturare, possiamo ricalare le canne, passano pochissimi minuti e riparte la canna di Chiappettino (del resto non si chiamerebbe così altrimenti), il pesce è più grande ma anche lui è più cosciente dei propri mezzi e delle sue potenzialità, tutto si svolge rapidamente ed in pochi minuti anche il secondo pesce è a bordo, esultanze di rito e poi decidiamo di risalire la scia riportandoci in acque più profonde.

 

Ricominciamo a pasturare e rimettiamo in pesca le canne, le altre barche continuano a segnalare catture ma nessuna ha preso un margine importante, le nostre speranze sono ancora integre, una mezzoretta di calma, iniziamo a rilassarci, il sole è forte ed il mare ci culla dolcemente quando il suono del mulinello ci riporta alla realtà, stavolta è il tld 15 di Fausto a cantare, il pesce inizia una fuga veemente lateralmente alla barca, nessuno di noi ha la prontezza di sostituire Fausto ai comandi e dopo un breve combattimento il pesce guadagna la libertà spezzando il filo a monte della doppiatura.

  

Un po’ demoralizzati si ricomincia l‘azione di pesca  e parte nuovamente la canna di Francesco. Il combattimento, aiutato dalla retromarcia della barca, che consente un recupero agevolato con una limitazione al rischio di rottura. Anche questo terzo alletterato di circa 8 kg. è in barca. Chiappettino fin qui è stato inesorabile: tre strike e tre prede a bordo, ma la gara è ancora lunga ...

 

Eseguiamo uno spostamento verso il largo alla ricerca di nuove prede. La scelta da i suoi frutti perché abbiamo subito una fuga sulla canna di Paolo, il cui mulinello cede di filo senza sosta. Il recupero non è molto difficoltoso, fino a quando non ci accorgiamo che il pesce è passato sotto la cima dell’ancora di un’altra imbarcazione in gara. Siamo costretti a salparla  con molta attenzione,  una volta liberato il filo dalla cima, recuperiamo velocemente il pesce, ormai morto. A questo punto della gara, stando alle notizie della radio, abbiamo una buona posizione  in classifica, purtroppo per le ultime ore residue non ci sono stati altri attacchi.

  

Alle 15,20 prossimi alla fine della gara, prevista alle 16,00, abbiamo un fuga improvvisa sulla canna di Paolo, che prende gran parte del filo sul mulinello. Ci rendiamo subito conto che si tratta di une preda  di ragguardevole dimensione. Visto che il pesce non intende fermarsi, seguiamo il pesce in retromarcia, cercando di accorciare le distanze. Purtroppo 6 miglia a retromarcia ed oltre un’ora di combattimento non ci fanno guadagnare la vittoria sul pesce. La giuria intima la fine della gara improrogabilmente alle ore 16,20, pertanto è necessario forzare il pesce pena la squalifica. il pesce rompe il terminale di fluorocarbon a valle della girella, senza consentirci di tirare la raffiata vincente. Peccato, lo abbiamo ancora tutti negli occhi, era un pesce veramente fuori della norma, presumiamo circa 20 kg, che ci ha lasciato con un palmo di naso, privandoci probabilmente del podio.  

   

E’ la pesatura, l’attimo imperdibile della gara, il momento in cui le chiacchiere sulle dimensioni dei pesci prendono corpo in un unico numero, che ti piazza in classifica. 

   

Equipaggio 14: 5 prede valide, kg. 36.850, sesto classificato.

Equipaggio 17: 4 prede valide, kg. 33.850,  settimo classificato.

Preda più grande Kg. 11.650 Equipaggio 17. 

   

Il podio è stato così rappresentato:

I equipaggio           7 prede valide kg. 54.100

II equipaggio  16       6 prede valide kg. 51.850

III equipaggio 12       6 prede valide kg. 43.050  

 

 amed pesce grande  kiappa felice

   

Conclusioni. Ho partecipato ad un evento divertentissimo, con delle catture da sogno, specie per chi come me è abituato a gioire per una sola preda. Questi alletterati, da 6-11 kg, sono degli avversari validissimi e divertentissimi. Pensavo non fosse possibile catturarli con un limite cosi basso a 12 libbre, mi sono dovuto ricredere, anche perché la gara ha fornito qualcosa come 65 alletterati e molte altre prede valide sopra i 40 cm di lunghezza.

 

La giornata è stata per me entusiasmante, grazie soprattutto a due equipaggi che condividono una passione, uno spazio Web, quello di “Obiettivo Pesca” e la voglia di Amedeo, Lorenzo, Italo, Fausto,  Francesco, Angelo, Paolo ed il sottoscritto di cimentarsi nella passione che ci accomuna … Ancora grazie per i momenti indimenticabili di questo magnifico weekend di luglio. 

P.S.: ma gli equipaggi più blasonati ? dietro, dietro ...

 

Ciao da GianKo,  Romolo753, Chiappettino.

  

 

  

 

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